Come già più volte detto, la meniscectomia prevede l'asportazione totale o parziale del menisco lesionato. A tal proposito il chirurgo cercherà di risparmiare il più possibile l'integrità meniscale in quanto il rischio di alterazioni degenerative a carico del ginocchio è direttamente proporzionale alla quantità di menisco asportato.
Tuttavia se avete subito una meniscectomia totale, in attesa di nuove scoperte scientifiche, potete ritardare al massimo i processi degenerativi dell'articolazione:
Mantenere il peso corporeo nella norma.
Evitare esercizi fisici gravanti sull'articolazione. (preferire nuoto e bicicletta)
Prevenire per
quanto possibile ulteriori traumi al ginocchio
Riabilitazione dopo intervento
Il trattamento riabilitativo deve garantire il riacquisto della completa mobilità e funzionalità del ginocchio.
La riabilitazione sarà più rapida se la parte di menisco lesionata viene rimossa chirurgicamente. In questo caso il paziente è solitamente in grado di camminare già dopo uno o due giorni dall'intervento e può ritornare alle normali attività dopo qualche settimana.
La riabilitazione sarà più lunga se il menisco viene riparato chirurgicamente (sutura). In questo caso si dovrà camminare con l'ausilio delle stampelle per quattro settimane ed un completo ritorno all'attività sportiva sarà possibile soltanto dopo quattro/sei mesi.
Il protocollo riabilitativo da intraprendere varia inoltre in base a numerosi altri fattori. Durante l'intervento il chirurgo potrebbe infatti scoprire e riparare altre lesioni che richiedono un trattamento riabilitativo diverso da quello usuale.
Per tutti questi motivi il percorso di riabilitazione va stabilito e programmato con il proprio specialista fisiatra.
Vediamo ora un esempio di un programma riabilitativo dopo meniscectomia.
Subito dopo l'intervento al paziente viene applicato uno speciale tutore per il ginocchio che lo può bloccare in posizione estesa o concedere piccoli movimenti controllati.
Il giorno
successivo all'intervento al paziente viene concesso di camminare con
due stampelle.
Nei giorni seguenti, insieme a riabilitazione su Kinetec, per il recupero dei gradi di flessione, il tutore sarà regolato fino a consentire movimenti sempre più ampi poi sarà rimosso, consentendo limitati movimenti di flessione del ginocchio, in rapporto alla tollerabilità del movimento (45-60°). L'obiettivo di questi primi giorni sarà il rafforzamento del muscolo quadricipite. A tal proposito possono essere eseguiti esercizi a catena cinetica aperta e, successivamente, a catena cinetica chiusa.
La riabilitazione può essere effettuata molto efficacemente in acqua, dopo che le ferite cutanee si sono rimarginate (solitamente dopo 7-10 giorni).
Nella fase intermedia (2-4 settimane dopo l'operazione) il programma riabilitativo proseguirà aumentando l'intensità dell'esercitazioni. Verranno così introdotti esercizi contro resistenza (isotonici) per il rafforzamento dei muscoli della coscia (sia flessori che estensori) in relazione alla tollerabilità all'esercizio. Con la leg press si potranno raggiungere i 60° di flessione sempre in base al grado di recupero e alle sensazioni individuali.
In questa fase è inoltre importante migliorare la propriocezione dell'articolazione tramite lavori su pedana basculante in appoggio bipodalico.
Nella terza e ultima fase (4-8 settimane) il lavoro proseguirà con il rafforzamento isotonico ed isocinetico di tutto l'arto inferiore. Verranno introdotti esercizi di rinforzamento a catena cinetica chiusa di intensità progressivamente crescente come esercizi pliometrici, salti, balzi ecc.
Il
protocollo di riabilitazione dopo intervento di sutura del menisco,
pur ponendosi gli stessi obiettivi, è più lento del precedente.
L’iter è identico, ma più cauto e rallentato, a partire dal
periodo iniziale di immobilità forzata. Il recupero completo avverrà
in questo caso soltanto dopo due o tre mesi dall'intervento.
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