L’articolazione della caviglia (o tibio-tarsica) è una articolazione dell’arto inferiore, formata dalla tibia e dall’astragalo. La sua grandissima importanza deriva dal fatto che essa è indispensabile per camminare correttamente, correre, e adattare la volta plantare alle asperità del terreno in tutte le situazioni. Per fare questo al meglio "collabora" con la rotazione del ginocchio in flessione. In estrema sintesi, l'anatomia della caviglia è data da un cilindro pieno disposto in senso laterale (l'astragalo) sul quale si appoggia un blocco la cui superficie inferiore è scavata a forma di cilindro cavo. Le due superfici risultano così "complementari". Tutta una serie di legamenti conferiscono alla caviglia ulteriore stabilità. E’ una articolazione molto “serrata” che privilegia la stabilità, e che subisce sollecitazioni importanti in quanto, in appoggio monopodalico (cioè su un solo piede), essa sopporta la totalità del peso corporeo, a sua volta moltiplicato dall’energia cinetica quando il piede prende contatto con il suolo durante la camminata, la corsa o il salto.
Il piede è appunto il punto fisso al suolo su cui grava l'intero peso del corpo. Esso si trova alla base del sistema di controllo antigravitario (sistema posturale o di equilibrio) che consente all'uomo di assumere la postura eretta e di spostarsi nello spazio.
Il piede è sia un effettore sia un ricettore ossia riceve ed esegue dei segnali e, nel contempo, interagisce col resto del corpo fornendo costanti informazioni provenienti dagli esterocettori cutanei e dai propriocettori dei suoi muscoli, tendini e articolazioni; pertanto il piede è considerato il principale organo di senso e di moto antigravitario del corpo umano.
Per questo motivo, le alterazioni di questo mirabile complesso di fattori, (si pensi solo ai meccanismi automatici di equilibrio dinamico stabile nella stazione eretta e di equilibrio dinamico instabile durante la locomozione), possono compromettere in maniera significativa non solo la nostra capacità di movimento, ma scatenare problemi anche in zone distanti, es. alla mandibola, o alla cervicale, che spesso risentono di uno squilibrio posturale dovuto ad alterazioni del piede.
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